L’amica della signora Maigret




Le inchieste di Maigret (37)
Chi l’avrebbe mai detto. La devota, schiva signora Maigret sulle prime pagine dei giornali. Insieme a un’amica – la piccola signora in tailleur blu e cappellino bianco – e a un bambino di due anni. Un’amica che le ha giocato un brutto tiro, scomparendo in maniera misteriosa. Decisamente, la signora Maigret deve aver perso la testa. Perché ha deciso di indagare. E ha la faccia tosta di zittire il marito. Questa faccenda non è roba da uomini! Ma che cosa c’entra l’incresciosa disavventura con il caso Steuvels, che da settimane appassiona il pubblico ed è ormai l’incubo della Polizia giudiziaria? Un rompicapo, più che un caso. O meglio: un feuilleton. «Steuvels ha bruciato un cadavere» diceva il messaggio anonimo. Ma Steuvels, il migliore rilegatore di Parigi, è un uomo insospettabile: colto, pacato, umbratile. E il cadavere non è mai saltato fuori. Vaghi indizi, nient’altro: due denti, del fumo nero e denso. Eppure il commissario non può arrendersi: è in gioco la sua dignità. I giornali l’hanno preso di mira: «Ne abbiamo abbastanza di sentir dire che Maigret è infallibile». Porterà avanti la sua indagine come sempre, da solo. E col suo passo, lento e pesante. Mettendo insieme i frammenti cristallini dell’aria invernale sospesi sul dedalo di strade intorno a place des Vosges. Qui, all’angolo tra il Grand Turenne e il Tabac des Vosges, si incontrano gli sguardi obliqui del calzolaio, della portinaia, della lattaia e della sua domestica che, forse, hanno visto tutto. Ma chi ci assicura che quelle in mostra nelle loro vetrine non siano identità contraffatte? Se lo chiede anche Maigret. Fino all’ultimo si ritroverà con due piste che si intrecciano e un mucchio di persone di cui si sa poco o nulla: nemmeno se hanno un ruolo o no nella faccenda. E una moglie che forse ha deciso di prendersi una rivincita.
Scritto a Carmel by the Sea (California) nel dicembre del 1949, L’amie de Madame Maigret è apparso in Francia l’anno successivo.

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